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L'italiano e il puroresu

Sul nostro blog vi abbiamo raccontato l’avventura di Akira in Giappone, il talento italiano che in questi mesi ha quasi realizzato un sogno andando a lottare per la AJPW, una delle federazioni di wrestling giapponese più rinomate nel paese del Sol Levante, ma non ci siamo fermati a questo. Turn Tweener è andata a chiedere ad Akira domande specifiche per quanto riguarda la sua storia in AJPW e sulla differenza tra il wrestling che ha sempre praticamente in Italia e quello giapponese.


Quanto è cambiata la visione che avevi della AJPW dopo il tuo arrivo in Giappone?

Akira: Io apprezzo il puroresu, ma non seguendolo tantissimo non mi sono mai considerato un vero fan della tipologia di wrestling fatto in Giappone, anche se conosco bene federazioni come la NJPW e la AJPW. Quando mi sono ritrovato lì ho trovato un altro stile di wrestling che mi ha da subito colpito, ed è secondo il mio punto di vista il miglior stile che io abbia mai visto, soprattutto sotto l’aspetto dello storytelling e del suo ‘strong style’. Mi è piaciuta davvero molto la AJPW e ne sono rimasto piacevolmente colpito.


Chi sono i wrestler con la quale ti sei trovato meglio?

Akira: Il primo nome che posso fare è sicuramente Tajiri, ho imparato un sacco da lui in questo mio viaggio in Giappone e quando ci siamo affrontati sul ring mi sono trovato benissimo. In generale posso però dire che sono tutti ottimi wrestler, partendo da Iwamoto Koji, il campione Jr., davvero un fenomeno o il campione di coppia della AJPW, Ishikawa Shuji, con cui mi sono trovato davvero bene a lottare. La lista è però lunga: Yoshitatsu, Kento, Jake Lee, Yusuke Okada mi sono trovato davvero bene con questi nomi ma il mio match preferito è stato sicuramente contro Iwamoto Koji.


Quanto è cambiato Akira dopo il periodo in Giappone?

Akira: Molto. Per ora il mio pacchetto di esperienza si basava unicamente sull’Italia e sull’estero, ma andare nella patria del wrestling dove davvero esso è considerato qualcosa di importante mi ha cambiato molto. Allenarci tutti i giorni mi ha dato sicuramente nuove visioni di wrestling e ho avuto molto da imparare dagli insegnanti presenti nel dojo: Tajiri, Akiyama e tutti altri trainer. Attraverso questa esperienza Akira è cambiato e maturato, ho avuto modo di aggiungere qualche nuova mossa, ma soprattutto, ho cambiato il modo in cui mi muovo sul ring, e nel modo in cui penso sul ring.


Dal tuo punto di vista, quanta differenza c'è tra il wrestling giapponese e quello Italiano?

Akira: La differenza è tanta e sicuramente inizialmente mi ha spiazzato la cosa.

In Giappone il wrestling è molto professionale, e si vede l’alto livello della disciplina e del rispetto presente in essa. Insomma la differenza di livello si sente ma a mio parere, il wrestling italiano ha fin troppi talenti che non hanno la visibilità meritata.

Quello che cerco io è di miscelare al meglio lo stile italiano con quello giapponese fatto di colpi molto “strong”, in parte ci sono riuscito e la cosa mi sta piacendo molto.

Insomma, i due stili di wrestling sono molto diversi ma tranquillamente utilizzabili insieme.


Chi vorresti vedere del roster AJPW qui in Italia e contro chi?

Akira: Vorrei assolutamente rivedere Tajiri (ndr: ha già lavorato in Italia) e Iwamoto Koji, magari in un match contro Nick Lenders (ndr: ex campione massimo della italian championship wrestling). Inoltre vorrei vedere Jake Lee, magari contro wrestler come Corleone (ndr: ex campione interregionale ICW) e sicuramente vorrei vedere in Italia uno come Ishikawa che vorrei risfidare.


Facendo la domanda inversa, invece: chi dei tuoi colleghi italiani vorresti vedere in Giappone?

Akira: Nick Lenders è sicuramente il primo nome che mi viene in mente e che mi piacerebbe vedere in Giappone, è molto talentuoso e non sfigurerebbe. Insieme a lui mi piacerebbe vedere anche Trixie, magari in Stardom o in Sendai, l’esperienza migliorerebbe sicuramente tanto entrambi. Avere un’altra idea di wrestling ti può aiutare a migliorare e a crescere in meglio.


Chiudo con un'ultima domanda, dal tuo punto di vista, credi che in futuro rimetterai piede in All Japan?

Akira: Non posso ancora confermare e quindi dovrei rimanere in silenzio ma ci stiamo lavorando. Per ora posso solo dire che in AJPW mi sono trovato benissimo, è una federazione davvero incredibile e anche se ora non posso svelare tutti i miei secreti, sì, voglio tornare in All Japan!


Questa è l’ultima domanda, ringraziamo ancora una volta Akira per la sua disponibilità e gli auguriamo buona fortuna per la sua carriera, inoltre, Turn Tweener ringrazia anche voi Patreons per aver supportato Turn Tweener e vi aspettiamo molto presto con una seconda intervista esclusiva per voi!


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