Chi riuscirà a divenire il nuovo volto della WWE?
- Aldo Fiadone
- 7 nov 2018
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 24 dic 2018

Cosa funziona e cosa no in WWE? Il main roster della più famosa compagnia di wrestling al mondo non è di certo scadente per gli elementi che lo compongono, ma spesso ci ritroviamo a criticare aspramente il prodotto complessivo. Perché lo facciamo e soprattutto perché con così tanta rabbia?
È logico pensare come tutto abbia avuto inizio con una evoluzione del mercato WWE, come da una normale compagnia di wrestling e quindi di uno sport d'intrattenimento dal format “adulto” si sia passati a un pacchetto pratico per famiglie, in particolare bambini. Nel recente triennio però, vi sono stati ulteriori cambiamenti che hanno portato la grande 'E a confermarsi come lo squalo dello sport business divenendo un azienda capace di fare milioni e milioni di dollari grazie ad un paio di show in Arabia Saudita. Le tali restano mosse importanti in termini economici, meno belle però dal punto di vista “intrattenimento” e conseguentemente per gli occhi dei fan che ogni settimana spendono ore del proprio tempo per visionare i loro spettacoli.
Prendiamo come esempio quanto accaduto in quel di Monday Night RAW... Roman Reigns ha dovuto abbandonare il ring per la lotta contro la leucemia e solo dopo il suo forfait forzato ci siamo accorti quanto fosse davvero importante. Perché per quanto non piaccia e per quanto io stesso lo abbia aspramente criticato “since day one”, la sua costruzione pessima ha comunque portato Joe a divenire il nuovo volto della WWE; in modo forzato certo, ma ha comunque posto lui sotto i riflettori e ora, senza l'ormai ex campione, ci ritroviamo nel momento in cui serve costruire il nuovo volto con la paura di non riuscirci dignitosamente. Sono probabilmente uno dei pochissimi che reputa giusta la vittoria di Brock Lesnar in quel di Crown Jewel per pochi quanto semplici motivi. È l'unica figura che deve essere sconfitta e quindi l'unico che nel momento in cui ci sarà il “passing of the torch” lo farà con la persona capace di rimpiazzarlo e di prendere le redini della compagnia, il nuovo volto della WWE.
Braun Strowman non è quel volto, ha avuto i suoi momenti (Great Balls of Fire 2017 e la MITB title shot bruciata) che la federazione ha scelto di non sfruttare, non possiamo lamentarci solo ora che il titolo è stato vinto da un part-timer che però (proprio perché è un part-timer) può accollarsi l'odio della gente e sollevare ulteriormente il suo futuro avversario che avrà l'onore di sconfiggerlo. Tolto questo, Strowman resta comunque un ottimo personaggio che però non ha il volto da “Face of WWE” e allora chi se non lui o Roman?
Se dovessi fare delle scelte che vanno su qualità dei lottatori e gusti personali, definirei Adam Cole come prossimo a ribaltare le gerarchie della WWE. Cole ha davvero tutto, abilità in-ring, bravura al microfono, volto interessante, ma non la statura cosa che per il buon vecchio Vince conta sempre tanto.
Strowman è il big man andato over perché messo contro Reigns nel momento in cui quest'ultimo era uno degli elementi più odiati dell'ultimo decennio e, dispiace dirlo (e già so la vasta quantità di offese che mi arrecherete dopo quello che scriverò), ma il buon “Monster Among Man” non è altri che un Big Show migliore e con diverse qualità in più (ring su tutte, microfono anche grazie alle sue frasi divenute ormai un culto per il pubblico), ma è e rimane pur sempre un “Big Show”.
Dean Ambrose non ha le qualità per essere “Il volto”, è sempre stato gestito come l'anello debole dello Shield ed è sempre stato posto come inferiore a Rollins e Reigns anche in singolo. Questi scenari restano impressi nelle nostre memorie ed è quindi difficile pensare ad un Ambrose campione se non solo ed esclusivamente per un periodo di tempo limitato che farà strada ad un altro soggetto. Soggetto che potrebbe rivelarsi essere Seth Rollins che in fin dei conti ha ancora una parentesi aperta con il titolo maggiore. Parliamoci chiaramente, la sua gestione da campione WWE è stata buonissima nei primi due o tre mesi, poi è scivolata in gestioni confusionarie fino all'infortunio che purtroppo l'ha tenuto fuori dal giro per molto tempo. Il suo feud con Triple H tutto ha fatto tranne che entusiasmarmi e l'ultimo anno e mezzo non lo reputo di certo un periodo fondamentale o di crescita per il buon Seth. Mettendo da parte le prestazioni sul ring (esemplari e indiscutibili), non è mai stato gestito davvero bene, molte volte l'abbiamo visto sacrificato proprio al “fratello” Reigns e la cosa, nonostante tutto, non è mai andata giù a nessuno. Rollins potrebbe tornare a dominare la scena del main event, ma per farlo serve un ottima gestione che metta da parte le parentesi offuscate del passato. REDESIGN, REBUILD RECLAIM, è questo quello che serve per ripartire e avere successo con lui. Rendere quella catchphrase un dato di fatto!
Un altro nome che mi torna alla mente e che penso sia capace di trasformarsi nel già citato “Volto” è Drew McIntyre. La WWE ci sta lavorando da tempo e se il lavoro sarà simile a quello fatto a Impact Wrestling, il risultato può solo essere un successo. D'altronde è lì che McIntyre (allora conosciuto come Drew Galloway) è divenuto a tutti gli effetti un main eventer.
Puntare su di lui è quindi l'arma vincente, quella più sicura per avere un campione maturo in vista di WrestleMania.
A differenza di quello che crede gran parte della massa, penso che Brock Lesnar non terrà il titolo per oltre un anno come nel suo primo regno universale. Prevedo infatti un Lesnar campione fino alla Royal Rumble, il periodo giusto per portare McIntyre alla maturazione e per avere un Rollins capace di archiviare il capitolo Ambrose e magari vincere la Royal Rumble e quindi iniziare poi a spingerlo verso l'ultimo step che lo porterà vittorioso nel main event di WrestleMania 35.
Perché in fin dei conti, sono proprio McIntyre e Rollins i più capaci a contendersi questo ruolo.
è una mia idea e può essere definita semplicemente come pure fantawrestling, ma se ci pensiamo è quello che davvero serve per poter rendere uno show come Monday Night RAW appetibile e di successo. Non serve quindi avere un campione che difenda il suo titolo ogni settimana, serve una buona costruzione, un pacchetto capace di rendere una superstar migliore di quello che era ieri, migliorarne le caratteristiche, creare scenari inediti e avere quindi la possibilità di non essere soltanto la compagnia numero uno al mondo in termini economici, ma anche la migliore per il materiale di cui dispone. Vedere gente come Balor, Roode, Lashley, Revival e tanti altri gestiti come ora, non è di certo buona cosa e lo testimonia anche Crown Jewel, uno dei peggiori eventi donati dalla WWE.
Si può sempre migliorare, si può sempre crescere ed è questo il momento giusto per farlo. Ripartire ora significa ritrovarci nell'arco massimo di due anni con un ottimo RAW connesso ad un altrettanto ottimo SmackDown e magari vedere un Reigns che al suo ritorno sarà apprezzato non solo perché avrà sconfitto la laucemia (perché nonostante non mi piaccia il suo personaggio e non apprezzi il lavoro svolto finora con lui anche se non sempre per colpa sua), ma anche perché riuscirà ad amalgamarsi nel migliore dei modi al buon materiale in cui si ritroverà inserito.
“Significa che il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete. Perciò createvelo buono, tutti e due.”
- “Doc” Emmett L. Brown/Christopher Lloyd in “Ritorno al Futuro Parte III”.
Have A Nice Day :)
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