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  • Immagine del redattoreAldo Fiadone

La fine di un'era infinita #ThankYouTaker

The Undertaker si è ritirato ufficialmente durante l'edizione 2020 di WWE Survivor Series con un promo di poche parole, ma di grande significato.



Dopo aver fatto riposare in pace decine di centinaia di avversari, ora lo stesso “becchino” dice di essere arrivato davanti al suo momento, il suo riposo, la sua pace.


Tanti di noi hanno ipotizzato già nel post WrestleMania XXX una fine del “Phenom” insieme alla sua streak, ma così non è stato e, in un certo qual modo, ha avuto il suo senso.

La storia è proseguita fino ad arrivare a tre edizioni più tardi, la WrestleMania di Orlando dove il nuovo volto WWE, Roman Reigns (a suo tempo la brutta asfissiante copia di un pensiero e l'opposto di quanto stiamo vedendo oggi) superò un Taker ombra di se stesso, conferma di una carriera al tramonto.

Da li in poi vedremo l'impossibile, prima un segmento post match strappalacrime, poi un nuovo ritorno, match australiani/arabi in cambio di fior di quattrini e alla fine questo, un ritiro triste, ma anche povero perché privo di pubblico (fisicamente parlando) e della giusta atmosfera utile a momenti simili.

Undertaker ci lascia dopo un ultimo set di incontri di dubbio gusto; gli acciacchi fisici e l'avanzare dell'età lo hanno penalizzato dopo la lunga serie di capolavori mostrati nel tempo.


In realtà serve analizzare la tristezza generale di noi tutti. Lo siamo perché consapevoli di una vera conclusione, ma anche perché ci rendiamo conto di come tutto sarebbe stato diverso.

In quella calda notte del Camping World Stadium avremmo potuto accettare la cosa nonostante l'avversario sbagliato, nonostante il tutto ebbe luogo quasi improvvisamente, ma pur sempre dinanzi le classiche condizioni che eventi di quel tipo ci hanno mostrato nel corso della loro storia.


Per quanto mi riguarda, Undertaker ha detto fine alla sua carriera quella notte d'aprile 2017. Quanto è avvenuto dopo l'ho sempre trattato con “leggerezza”, almeno fin quando non ci saremmo ritrovati tutti davanti la costruzione e conclusione di una “End of an Era” degna. La pandemia ha “tagliato le gambe” a ogni opzione alternativa ed eccoci qui, a leggere un articolo di rammarico per quello che sarebbe potuto essere, ma che invece non è stato nonostante la sua unicità.


Il più grande rimpianto? C'è chi condividerà quello che state per leggere e chi in realtà mente a se stesso, ma non aver mai potuto ammirare un The Undertaker vs Sting è stato un crimine contro ogni fan, dal quale il mondo del pro wrestling non ci ripagherà mai.


Nonostante tutto e tutti, ogni altro vocabolo sarebbe di troppo. Avrei voluto stilare una lista statistica con match, record e tanti altri pensieri sparsi, ma ho poi cambiato idea perché reputo inopportuno spendere tante parole per qualcosa di ovvio e concreto come la carriera del “Prince of Darkness”.

Non ti dimenticherò mai Taker e grazie, grazie davvero per ogni cosa.


Have A Nice Day... YEAH! :)

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