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  • Immagine del redattoreAldo Fiadone

Impact Rebellion 2020 - Review



Ebbene si, Rebellion 2020 è passato agli archivi in modo completamente diverso da come lo si poteva aspettare, forse in realtà sarebbe giusto dire, inimmaginabile. Una pandemia modiale ha bloccato tutto e con esso parte del movimento wrestling facendo si che venisse meno la presenza del pubblico, cosa fondamentale all'interno di questo business. Tale argomento è però stato trattato più volte dal sottoscritto, in particolare nel podcast da me condotto, il Pro Wrestling Culture e voglio evitare nuovamente di soffermarmici su, passo quindi all'analisi complessiva di questi due episodi speciali di Impact Wrestling. Prima parte (21 aprile 2020) che si apre con una gradita sorpresa, ovvero il ritorno nella compagnia di Crazzy Steve che ha poi aiutato Tommy Dreamer e Rhino a sconfiggere gli oVe, un team ormai morente, vuoi anche per l'assenza di Sami Callihan al suo interno. In tutta onestaà non capirò mai il perché la federazione non ha voluto credere fino in fondo alla coppia Jake/Dave Christ. Si prosegue con un divertente three way di coppia valido per decretare i futuri sfidanti ai World Tag Team titles e a vincere saranno i Rascalz. Eccoci ora davanti al match più atteso, titolo X-Division in palio, il campione, Ace Austin vs Willie Mack, un one on one che vede Ace obbligato a confermarsi per chiudere definitivamente questo capitolo e Willie volenteroso di vendicare in primis il suo migliore amico, Rich Swann, per gli attacchi subiti da Austin e i suoi alleati (Reno Scum) e successivamente per tagliare un traguardo che si è sudato duramente in questi mesi. Incontro molto bello (a parte il bump finale evitabile) che avrebbe creato una bella atmosfera in un palazzetto con migliaia di fan. Vince Mack, quindi nuovo campione e nuova era per la più importante divisione nella storia della federazione canadese. Ci avviciniamo agli sgoccioli con il primo vero ostacolo per la carriera di Kylie Ray a Impact, ovvero Kiera Hogan. Contesa chiaramente da show televisivo e vinta dalla Ray, nulla di esaltante, ma sufficientemente guardabile, cosa che in casi come questi, con condizioni tali, è quanto basta. Ed eccoci al main event della serata, Sami Callihan vs Ken Shamrock. Una rivalità scoppiata da poche settimane, ma fin da subito intensa e colma di rabbia dopo il pesante attacco di Sami durante l'annuncio dell'introduzione di Ken all'interno della Hall of Fame di Impact Wrestling. Si parte e fin da subito capiamo che probabilmente Ken non replicherà le figuracce rimediate con Moose a Bound For Glory e MadMan Fulton a Hard to Kill. Essendo un Unsanctioned match, i due scelgono di proseguire nel backstage dove il tutto si trasforma in cinematic wrestling, cosa che non ha mai sfigurato in quel di Impact e di cui anche la WWE sta facendo spesso utilizzo. Nel frattempo gli oVe giungono in soccorso di Sami e quindi attaccano Ken, ma il vero colpo di scena si presenta subito dopo quando Callihan rifiuta questo aiuto e quindi la possibilità che tutti e quattro possano infierire con il colpo di grazia sull'ex fighter UFC e così è "The DRAW" a colpire i suoi ex compagni per poi tornare a concentrarsi su Ken che alla fine andrà a vincere la contesa grazie alla sua ankle lock che farà svenire Callihan. Ecco, questo finale non mi è andato giù. Come può risultare credibile uno svenimento per una semplice ankle lock? Capisco la forza brutale di Shamrock, il suo nickname parla chiaro, concepisco anche il fatto che ci si è tuffati nel cinematic wrestling, ma dopo un ritorno in pompa magna e una presentazione come quelle di due settimane prima, o anche dopo il bel promo del contract signing il 14 aprile scorso, il booking team ha realmente voluto prendere questa strada? Passiamo ora alla seconda serata che già dalla sua card non ha scaturito in me chissà quale interesse rispetto alla precedente. Apertura con un four way valido per decretare il nuovo sfidante al titolo X-Division. Classiche manovre della categoria con voli a destra e a manca, gestione ordinata di Suicide e classico "cucchiaio di legno" per Rohit Raju che subisce il pin di un ottimo Chris Bey pronto ormai a scalare le vette di Impact. Giunge ora il momento del Cancel Culture attraverso la figura di un Joey Ryan voglioso di eliminare tutto ciò che lui ritiene inutile su quel ring e con una rivalità aperta con i Deaners è ora il momento di questo one on one con Cousin Jake. Ryan vincerà una contesa senza troppi indugi e con il ritmo da prodotto televisivo, per la quale però nessuno (credo) avesse interesse, anche perché è mancato un pezzo importate ovvero l'alleato di Ryan, RVD. Terzo match che ci scalda un po' (almeno in teoria) ovvero un Full Metal Mayhem tra Rosemary e Havoc. Le due si sono affrontate tante volte in passato, la loro rivalità è chiusa definitivamente e la cosa vale anche per Su Yung, ma come spiegato prima della contesa in un promo backstage attraverso una videochiamata tra Rosemary e Taya Valkyrie, data l'impossibilità sia di Taya che Jordynne Grace di prendere parte allo show, la compagnia ha scelto di sostituirle all'interno di questa contesa proprio con le contendenti di questa sera, così da regalare al pubblico un prodotto fi qualità. In realtà il match non mi ha colpito particolarmente, lo ritengo troppo lungo nel minutaggio e quindi forzato. Questa non vuole sembrare una giustificazione, ma come per Edge vs Randy Orton a WrestleMania, anche tale occasione conferma come gli incontri estremi senza l'opzione del Cinematic Wrestling, in condizioni prive di pubblico, portano a non apprezzare a fondo il prodotto stravolgendone l'asset. Vince Rosemary per la quale, data anche questa amicizia particolare con Taya, non riesco a immaginare cosa abbia in serbo per lei la federazione. Eccoci arrivati al main event con Elgin che sale sul ring con un microfono pronto a svelare il prossimo futuro e il perché sarà lui il prossimo campione del mondo. Il canadese invita l'arbitro e successivamente David Penzer ad annunciarlo come vincitore e nuovo Impact World Champion, ma il tutto viene interrotto da Moose che fa il suo ingresso addirittura con il vecchio titolo TNA attorno alla vita. Moose dice che nessuno più di lui merita lo status di sostituire Tessa ed essere il vero campione perché al contrario degli altri ha sconfitto tutte le leggende ECW e i più importanti TNA Originals disponibili. Moose si autoproclama campione del mondo TNA e sfida Elgin, ma i due vengono nuovamente interrotti, questa volta da Hernandez che vuole far capire a Moose come lui sarà l'unico TNA Original che non sconfiggerà. Ed ecco quindi che parte un triple threat match molto interessante; contesa interessante (bellissimo double suplex di Elgin) e vinta da "Mr. Impact Wrestling" che si fregia ancora una volta di essere il vero campione. Ovviamente Impact non riconosce più il titolo TNA, conseguentemente il regno di Moose non è valido e Tessa resta salda con la cintura di campione, ma la domanda sorge spontanea... ora cosa accadrà? Lo scenario in questione è molto interessante. Edwards e Elgin sono i principali sfidanti al titolo, ma dopo questa vittoria e lo status acquisito anche Moose può considerarsi tale... che sia quindi vicino un pericolo ancora più grande per Tessa? E soprattutto, quel titolo TNA? Verrà accantonato del tutto quando Moose sarà nuovo campione mondiale oppure vuole rappresentare un ritorno alle origini (dopo quanto fatto per cambiare nome e far ripartire la compagnia, spero proprio di no). Tante domande che esigono risposte e seppur la prima parte di Rebellion è stata complessivamente superiore alla seconda, Impact chiude questo speciale con il botto, trascinando a se le voci e la curiosità di tutto il wrestling web, cosa sempre utile per pubblicizzare al meglio il proprio prodotto. I prossimi episodi dello show, nonostante le assenze confermate di alcuni volti principali ci spiegheranno meglio tutto, con la grande speranza di assistere a qualche nuovo colpo di genio.


Have A Nice Day... YEAH!

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