Quanto cambierà la WWE dopo Evolution e Crown Jewel?
- Aldo Fiadone
- 31 ott 2018
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 24 dic 2018

Benvenuti cari amici di Turn Tweener in un nuovo pezzo curato dal sottoscritto, Aldo Fiadone.
Per l'occasione curerò le recenti vicende che stanno caratterizzando il momento attuale della WWE ovvero la realizzazione del PPV femminile Evolution e la gestione (aziendale) che ha portato alla conferma di Crown Jewel (evento che si terrà venerdì 2 novembre 2018 nel King Saud University Stadium di Riad, Arabia Saudita e disponibile sul WWE Network).
Molte volte, anche quando meno ce lo aspettiamo, i nostri piani vengono sconvolti da elementi al di fuori della nostra portata. Tali elementi influenzano il nostro percorso di vita verso nuove strade, e lo fanno sia in modo positivo che negativo... ogni momento è però utile per dedurre dove facciamo bene e dove no e conseguentemente cambiare o perfezionare il nostro modo di ragionare, organizzare le cose e quindi di dare vita ad un piano. Ad oggi questi “cambiamenti” sono argomento burrascoso per la WWE che (come detto prima) nel bene o nel male sta scrivendo nuovamente la storia grazie a due eventi che si terranno nell'arco di cinque giorni di distanza l'uno dall'altra ovvero Evolution e Crown Jewel. Le tante critiche attirate finora corrispondono al momento confusionario che sta vivendo la federazione di Stamford che però, al contrario di quanto si possa pensare, diviene sempre più ricca. Una macchina da soldi che non sembra saziarsi ed è anche per questo (probabilmente) che è stato scelto di convocare una leggenda del calibro di Shawn Michaels e “costringerlo” (vi prego di farmi passare il vocabolo) a vestire nuovamente i suoi stivali preparandosi al risuono incessante della sua theme song (meglio dire quella della D-Generation-X). Tutto questo per dar vita ad un nuovo match che renderà solo un inutile ricordo il magnifico ritiro targato WrestleMania 26, ma che nonostante tutto farà esaudire i desideri arabi che, ovviamente, porteranno fior di verdoni nelle casse di Vincent Kennedy McMahon. Per quanto la cosa possa innervosire i fan di HBK e per quanto anche io stesso non lo condivida, rimane un ottima mossa economica dalla quale la compagnia può solo giovarne rafforzando il proprio marchio nelle terre arabe e incrementando il proprio budget in vista di futuri ingaggi o eventuali rinnovi, così da continuare ad assicurarsi il meglio del meglio per un altro decennio. La WWE ha una politica tutta sua, un corpo senza cuore che ha come principale obiettivo quello di qualunque altra azienda, fare soldi senza badare eccessivamente al lato umano, al pensiero dei fan e altre cose di cui avremo sicuramente occasione di parlare qui sotto o in futuro.
Crown Jewel è quindi alle porte e l'odio per questo evento è ormai in vita fin dal suo annuncio, ma il karma delle volte sembra fare il suo corso e la volontà dei fan di non voler assistere ad un ritorno sul ring del già citato “Heatbreak Kid” è stata QUASI accolta. Parlando seriamente dell'argomento, la WWE ha incontrato dei seri problemi organizzativi che hanno fatto rischiare l'annullamento dello show a causa del decesso del giornalista saudita Jamal Khashoggi (residente negli Usa e opinionista del Washington Post) a causa di un attacco subito nel consolato saudita di Istanbul lo scorso 2 ottobre. Tale attacco è stato poi confermato dallo Stato di Riad che ha ammesso come Khashoggi sia morto per una colluttazione e non per un disegno preordinato. Dopo tali parole in Arabia Saudita sono stati effettuati 18 arresti e il generale Ahmed al-Asiri è stato rimosso dal suo ruolo nei servizi segreti proprio a causa del suo coinvolgimento nella vicenda. Le autorità americane, incluso anche Donald Trump, hanno criticato aspramente l'accaduto e la faccenda poteva portare ad una scelta politico-morale che avrebbe portato quindi la compagnia ad annullare ed eventualmente rimandare a data da destinarsi Crown Jewel.
La momentanea gioia dei fan ha avuto ufficialmente fine la scorsa settimana quando la WWE ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui dichiarava di aver riflettuto sulla questione e di aver preso in considerazione anche quanto svolto da altre federazioni sportive americane e, per tale motivo, hanno scelto di realizzare tutti gli show accordati per il 2018 in terra araba. C'è da aggiungere qualcosa? Si, la presenza di Hulk Hogan confermata dalla federazione. “The Hulkster” presenterà lo show come fatto con WrestleMania XXX, un altro regalo per gli sceicchi che però non saranno mai totalmente soddisfatti anche perché sarà davvero difficile donare loro le presenze di leggende come Ultimate Warrior o Andrè The Giant (chi ha seguito le vicende inerenti la Greatest Royal Rumble sa a quale triste circostanza mi riferisco).
Settimane fa parlai in uno dei miei ultimi pezzi su Tuttowrestling.com su come la compagnia potrebbe realizzare non solo speciali, ma anche PPV nelle zone citate. Ad oggi però, credo che la storia di Crown Jewel servirà per capire come una mossa simile potrebbe rivelarsi un rischio troppo grande anche per uno squalo del calibro della World Wrestling Entertainment.
Tornando invece allo scorso weekend abbiamo assistito sicuramente ad un buonissimo PPV che ha regalato parecchie sorprese, sto parlando di WWE Evolution. L'arena e l'atmosfera non erano quelle dei classici eventi a pagamento della compagnia, da un lato dispiace perché una mossa simile fa capire quanto le due categorie (maschile-femminile) siano ancora troppo diverse tra loro e allo stesso quanto la WWE sia molto incoerente con le proprie teorie on screen. La WWE è un azienda che deve pensare a fare soldi, ma se per fare soldi tocca tematiche sociali come l'uguaglianza dei sessi e quindi l'importanza delle donne, allora queste necessitano un ottima costruzione e non semplicemente un PPV a loro esclusivamente dedicato. Guardare Evolution ha dato la stessa sensazione vista con i Takeover ovvero ritrovarsi in un arena media con un pubblico principalmente smart. Onestamente avrei preferito un format più da “classico” PPV, ma stiamo comunque parlando di un esperimento che, sicuramente, avrà altre occasioni per migliorarsi fino a creare un prodotto interessante sotto ogni punto di vista. Stavolta i fan erano incuriositi (nonostante le tante negatività che circolavano attorno al prodotto), sono rimasti soddisfatti e questo significa molto semplicemente che un eventuale seconda edizione di Evolution sarà un appuntamento da non perdere.
Come detto poco prima, quello che serve davvero è creare delle buone storie, avere quello storytelling che solo grandi match del passato ci hanno regalato e, a proposito di grandi match, come non citare lo scontro tra Charlotte Flair e Becky Lynch?
Un signor incontro senza alcun dubbio, anzi, al primo impatto ho subito pensato: “Signori, questo è il miglior match femminile di sempre”, ma dopo lunghe chiacchierate con amici e guardando nuovamente il tutto, ho iniziato a ragionare “a freddo”... Il Last Woman Standing match è un ottimo incontro, il lato lottato delle due supera tanti altri incontri della compagnia durante questo 2018 e, sicuramente, si mette in cima alle classifiche per quelli femminili; mancano però altre importanti caratteristiche. Uno storytelling buono, ma non da incontro capace di restare per decenni nei libri di storia e, purtroppo, alcuni piccoli errori (in particolare dell'arbitro) che abbassano (giustamente) la valutazione del tutto. È per tale motivo che, unendo tutte le caratteristiche che servono per dichiarare un match come “Match of the Year” o similare, Sasha Banks vs Bayley di NXT Takeover: Brooklyn resta ancora una spanna sopra gli altri. Un papabile incontro dell'anno o più semplicemente definibile come uno dei migliori di sempre, ha bisogno di un lottato pazzesco, uno storytelling esemplare e una partecipazione del pubblico raramente ripetibile, elementi che portano ad un coinvolgimento tale da rendere quel determinato match come leggendario. Altre note positive provengono sicuramente dalla finale del Mae Young Classic vinta da Toni Storm, il titolo di NXT vinto nuovamente da Shayna Blaszer (qui ottimo storytelling) e, quasi inaspettatamente, dal main event con una Nikki Bella che è riuscita a fare una più che sufficiente figura anche contro un colosso come Ronda Rousey.
Parlando ancora di donne, non vedo l'ora di visionare il match tra Becky e Ronda in quel di Survivor Series 2018. Non sarà di certo in dubbio la vittoria della UFC Hall of Famer, ma sarò proprio curioso di capirne la gestione e di come, anche un eventuale sconfitta, potrebbe rafforzare la figura della irlandese come visto con AJ Styles contro Brock lesnar in quel di Survivor Series 2017. Piccola nota sulla Rousey, è difficile gestirla diversamente, forse è impossibile, ma credo serva a poco continuare a farle dire quanto sia diversa da Brock Lesnar (perché a differenza di “The Beast” lei presenzia ogni settimana) se poi il suo personaggio è la sua reincarnazione, ma del sesso opposto.
Anche per questo editoriale è tutto, ringrazio voi lettori per la pazienza e mi auguro che il tutto sia stato di vostro gradimento. Vi consiglio di restare sintonizzati su Turn Tweener per i futuri pezzi disponibili in settimana e, qualora lo vogliate, con il sottoscritto.
- William “Will” Munny/Clint Eastwood in “Gli Spietati”.
Have A Nice Day :)
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