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  • Immagine del redattoreAldo Fiadone

WWE Backlash 2020 Review



Tante sono le complessità che al momento attanagliano il mondo del pro wrestling, in particolare quello WWE con rinnovati cambi di rotta a capo della gestione operativa.

Backlash arriva silenzioso, in netto secondo piano con una particolare attenzione solo per due incontri, uno perché c'è l'eroe del popolo, l'altro perché tutti pronti a capire come iniziare a prendere in giro la compagnia dal giorno seguente, a causa dell'esagerata frase con la quale è stato pubblicizzato l'intero evento.


Si parte con il titolo degli Stati Uniti in palio dove Apollo Crews mantiene la sua cintura in un buon confronto con l'ex campione Andrade. Proseguiamo con i titoli di coppia femminili che inaspettatamente mi fanno ritenere soddisfatto non solo per l'indiscutibile bellezza delle sei protagoniste. Sasha e Bayley difendono di rapina le cinture, il loro split dovrà ancora attendere.


Per il terzo slot tutti avremmo preferito la finale per il titolo Intercontinentale, e invece eccoci servito Jeff Hardy Vs Sheamus. I due si conoscono bene e sul piano lottato non possiamo recriminare molto, dispiace per il finale che macchia il momentum, ma carica la storia (dal mio punto di vista aspramente criticata perché ripetitiva, ma anche perché proposta in WWE e non in una federazione ELITE) per lo scontro successivo con stipulazione speciale per Extreme Rules.


Titolo Universale difeso con successo da Braun Strowman in quello che, come spesso accade negli ultimi tempi, è un segmento più lungo del previsto. Bocciato come finora l'intero regno di Braun.

Eccoci quindi al titolo WWE in palio, Drew McIntyre pronto a difendere la cintura dall'assalto di Bobby Lashley. Come nei loro precedenti in quel di Impact Wrestling, anche questa volta i due non deludono e sfornano una discreta prestazione. Sul finale Lana ci mette il suo, cosa che conferma il mio pronostico e, probabilmente, rimanda il tutto a un possibile atto finale in vista del prossimo PPV.

Ci avviciniamo alla chiusura e allora scontro determinante tra Street Profits e Viking Ryders e ovviamente cinematic match divertente e senza senso. Peccato che, i furono WAR MACHINE, sono stati impiegati nel comedy ergo, divertimento si, ma rivalità e contesa per me insufficienti.


Samo arrivati al main event, il Greatest Wrestling Match Ever, Edge vs Randy Orton.

Rivalità stupenda, primo scontro a WrestleMania 36 più no che si, e ora prontissimi per questa rinnovata lotta.

Match straordinario con spot sensazionali, finisher rubate a leggende del passato, segmenti che ricordano alcuni scontri leggendari come Flair vs Steamboat (perché replicati), ma anche un racconto che evidenzia l'odio e la fame agonistica portata in scena tra i due. Vince Orton nel modo migliore possibile e, lo sottolineo, nel miglior match venuto fuori durante il periodo pandemia mondiale. Se Randy avesse messo lo stesso impegno in ogni sua contesa o storia come in questa, lo ricorderemo per tanti motivi che vanno oltre i tredici titoli mondiali da lui detenuti.


Un paio di pecche, qualcosa di sufficiente e altro di davvero buono, un PPV che ritengo promosso nel suo complesso e nonostante i cori falsati attraverso una serie di montaggi audio nel main event, ma diciamocelo, il compito era quello di creare l'atmosfera di un grande match, in una grande piazza, davanti a un grande pubblico e forse da più di un lato è comprensibile.

Questo è stato WWE Backlash 2020.

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